Le foreste Vetuste

I cinque siti di faggete vetuste del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise

A inizio anni 2000, studiosi dell’università della Tuscia di Viterbo, in collaborazione con il Servizio Scientifico del PNALM hanno descritto una faggeta vetusta primaria sorprendentemente rimasta intatta nel cuore del nostro Paese. Grazie alla sua inaccessibilità, infatti, parte della foresta della Val Cervara, situata nel comune di Villavallelonga, sembrava non aver subito sfruttamento intensivo da parte dell’uomo, per lo meno a partire dal secondo dopoguerra. L’esame dendrocronologico dei suoi alberi ha permesso inoltre di determinare l’età per alcuni esemplari eccezionali stimata di oltre 560 anni. Questi alberi, nati prima della fine del Medioevo e dell’arrivo sul continente americano da parte di Cristofolo Colombo, sono risultati essere quindi non solo i faggi più vecchi d’Europa ma anche caducifoglie più longeve dell’intero emisfero settentrionale!

Una “scoperta” sensazionale che giustamente ha fatto il giro del mondo e che portato all’attenzione dell’ambiente scientifico internazionale le stupende faggete dell’Appennino, innescando inoltre il processo di candidatura delle stesse a Patrimonio mondiale dell’umanità UNESCO.Oltre alla Val Cervara poi sono stati individuati quattro ulteriori siti di faggete vetuste all’interno del Parco, inseriti nel dossier presentato sull’Area protetta dell’Unesco. Si tratta di quattro aree di foresta molto interessanti ed importanti.

(fonte: Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise)

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