Coppo del Morto e Coppo del Principe

Coppo del Morto (105 ettari) – Pescasseroli/Scanno
Questa è l’altra faggeta del Parco dove sono stati individuati alberi che superano 500 anni di età. Essi si sono salvati perché localizzati in un’area contesa tra i Comuni di Pescasseroli e Scanno, una vera “terra di nessuno”.
Questa foresta si sviluppa lungo un ripido pendio dell’imponente sistema montuoso della Montagna Grande e in una delle zone paesaggisticamente più affascinanti dell’Area protetta.

Coppo del Principe (194 ettari) – Pescasseroli
Questa bellissima faggeta rientra nella “Difesa di Pescasseroli”, dove i piccoli tratti di foresta vetusta sopravvissuti su balzi e rupi si sono ormai fusi con la rinnovazione e le riserve dei tagli effettuati nell’area agli inizi del secolo scorso.
E’ una delle zone più suggestive del Parco, importantissima, oltre che per l’orso bruno marsicano, anche per alcune specie forestali rare e preziose, quali il picchio dalmatino, il barbastello e il coleottero Rosalia alpina.
Il nome di questa zona origina dalla frequentazione di rappresentanti di casa Savoia risalente agli inizi del Novecento, quando questi parteciparono a celebri battute i caccia all’orso organizzate dai nobili locali.

(fonte: Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise)